Lo scorso 16 giugno erano già state pubblicate delle anticipazioni non troppo confortanti, e tali dati hanno trovato conferma nell’analisi finale dello studio clinico relativo al candidato vaccino anti Covid-19 di CureVac: la sua efficacia è risultata essere pari al 48%. Solo con l’esclusione dei partecipanti allo studio con età superiore ai 60 anni l’efficacia, misurata sulla base dell’effetto preventivo della forma sintomatica della malattia, risulta essere leggermente migliore, al 53%.
Lo studio CureVac di fase 2b/3, che ha coinvolto circa 40.000 volontari adulti in Europa e in America Latina, ha mostrato un’efficacia del 77% nella fascia di età inferiore ai 60 anni considerando solo le forme da moderate a gravi della malattie ed escludendo quindi i casi lievi.
Al momento dell’analisi finale, CureVac ha registrato 228 infezioni in totale, a fronte di 134 quando è stata eseguita l’analisi ad interim.
Nell’ambito dell’unico grande accordo di fornitura di CureVac stipulato a novembre con l’Unione Europea, l’azienda si è impegnata a consegnare fino a 405 milioni di dosi, delle quali 180 milioni sono opzionali. Scommettendo sulla tecnologia di CureVac, anche la Gran Bretagna ha ordinato a febbraio 50 milioni di dosi.
Dino Biselli
Source: Daily Health Industry