Cristiana Salvi, consulente regionale dell’OMS/Europa per la comunicazione del rischio, in occasione della presentazione di un nuovo toolkit dedicato alla gestione dell’infodemia, ha illustrato quale sia l’importanza di affrontare le narrazioni sanitarie pericolose.
Le emergenze sanitarie nel corso della storia sono state accompagnate da infodemie, ovvero da un eccesso di informazioni, sia vere che false, che rendono difficile per le persone trovare una guida affidabile e intraprendere azioni adeguate per proteggere la propria salute. Sebbene non si tratti di un fenomeno nuovo, la pandemia di COVID-19 ha creato condizioni simili a una tempesta perfetta, in cui le infodemie possono facilmente diffondersi. Per contrastare questo fenomeno, l’OMS ha sviluppato il concetto di gestione dell’infodemia, che è un modo sistematico per prepararsi, affrontare e mitigare i pericoli di informazioni false, così come il sovraccarico o la carenza di informazioni, nelle emergenze sanitarie. Gestire l’infodemia significa assicurarsi che tutti possano trovare e utilizzare informazioni accurate, tempestive e affidabili per proteggere la propria salute e quella di coloro che li circondano.
Un recente rapporto del World Economic Forum sostiene che le informazioni false e manipolate rappresentano il rischio più urgente a breve termine per il mondo. Le false informazioni possono causare morte, sfiducia e divisione nella nostra società.
Uno studio ha stimato che circa 17.000 persone potrebbero essere morte dopo aver utilizzato l’idrossiclorochina, un farmaco anti-malaria erroneamente promosso come cura per il Covid-19. Inoltre, grazie ai nuovi sviluppi dell’intelligenza artificiale, sta diventando sempre più facile produrre e diffondere informazioni false.
Il toolkit pubblicato dall’OMS/Europa in risposta alle false informazioni in un’emergenza sanitaria si compone di cinque passaggi chiave, offrendo un approccio strutturato alla gestione delle informazioni false in situazioni complesse e intense come le emergenze.
- il primo passo è il rilevamento del segnale, che implica la comprensione delle narrazioni sanitarie, delle domande, delle preoccupazioni e delle lacune informative del pubblico a rischio. Ciò può essere fatto attraverso metodi online e offline, come il monitoraggio dei social media, i focus group e il coinvolgimento della comunità;
- il secondo passaggio è la verifica del segnale, che richiede il controllo dei fatti delle informazioni, l’analisi della credibilità della fonte e il confronto delle informazioni con altre fonti per verificarne l’accuratezza e la coerenza;
- il terzo passo è la valutazione del rischio, che valuta il potenziale danno delle informazioni false sulla base di fattori quali la credibilità della fonte, la diffusione e l’impatto sulla salute pubblica;
- il quarto passo è la progettazione della risposta, che sviluppa un piano di comunicazione per contrastare le false informazioni e affrontare i rischi;
- Il passo finale è la sensibilizzazione, che trasmette i messaggi chiave al pubblico target, convincendolo ad adottare i comportamenti sanitari desiderati.
Questo nuovo strumento reso disponibile dall’OMS Europa offre agli utenti una serie di tattiche e approcci che possono aiutarli a gestire le informazioni false. Tutto ciò attraverso l’attuazione e la condivisione di buone pratiche provenienti dall’Europa e da altre parti del mondo. Una di queste particolarmente importante è l’utilizzo di più fonti di dati per comprendere le false narrazioni che circolano, mentre un’altra è quella di lavorare insieme: accademici, giornalisti, verificatori di fatti e organizzazioni comunitarie devono unire le forze per gestire questo problema complesso e crescente. Pertanto, la creazione di piattaforme di collaborazione a livello regionale, nazionale e locale è fondamentale per sfruttare le reciproche risorse e la propria portata.
La Redazione
Source: Daily Health Industry