La Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie (SIMG) lancia un appello alle istituzioni: la medicina del territorio deve essere rafforzata e aggiornata partendo dai suoi attori principali, i Medici di famiglia.
Formazione, tecnologia, presa in carico del paziente cronico, condivisione degli strumenti: sono alcuni dei temi promossi al Ministero della Salute in occasione dell’incontro “SIMG: l’evoluzione della medicina generale tra tecnologia, risorse, medicina di iniziativa, lavoro in team e ricerca”, organizzato con il contributo non condizionante di Menarini Group, a cui hanno partecipato diversi clinici della Società e rappresentanti istituzionali.
La diffusione di strategie condivise di prevenzione, presa in carico della cronicità, congiuntamente ai nuovi modelli formativi della professione sono stati i punti al centro del dibattito, a cui si sono aggiunti l’uso delle tecnologie e la domiciliarità delle cure.
Fra le lacune della medicina generale segnalate vi sono la necessità di personale amministrativo e infermieristico, una strumentazione diagnostica di primo livello, l’informatizzazione del sistema sanitario, la definizione di un target delle cure primarie, un nuovo sistema di formazione. In Italia i medici di famiglia dal 1950 a oggi sono diminuiti e la prospettiva da qui al 2050 è di un ulteriore depauperamento.
Il convegno si è sviluppato attraverso tre sessioni, che hanno ripreso gli elementi alla base della proposta innovativa di SIMG: la programmazione sanitaria, la presa in carico della cronicità, la formazione.
La Redazione
Source: Pharmastar