Nel 2023 si è registrato un aumento del 10% delle persone prese in carico dai servizi di salute mentale territoriali in Italia, passate da 776.829 nel 2022 a 854.040. Questo dato, evidenziato nel Rapporto sulla salute mentale 2023 pubblicato dal ministero della Salute, supera il numero registrato nel 2019, prima della pandemia, quando gli assistiti erano stati 826.465. Parallelamente, si è osservata una crescita degli accessi in pronto soccorso, saliti a 573.663 rispetto ai 547.477 dell’anno precedente, e dei ricoveri ospedalieri, con 144.246 dimessi adulti con diagnosi di disturbo mentale. Anche le prestazioni erogate dai servizi territoriali sono aumentate, raggiungendo nel 2023 un totale di 9.601.165 (rispetto ai 9,3 milioni del 2022), con una media di 13,6 prestazioni per utente.
Nonostante questo incremento, si registra un calo nel personale delle unità operative psichiatriche pubbliche, passato da 30.101 unità nel 2022 a 29.114 nel 2023. “La dotazione complessiva all’interno delle unità operative psichiatriche pubbliche, nel 2023, risulta pari a 29.114 unità contro le 30.101 del 2022”, riporta il documento. I posti letto, invece, rimangono stabili, con 9,3 ogni 100 mila abitanti, ma si nota una riduzione del numero di strutture residenziali e semiresidenziali.
Il rapporto mette in luce “importanti differenze legate al genere” nei tassi di utenti trattati per gruppo diagnostico. I disturbi schizofrenici, da abuso di sostanze e il ritardo mentale sono più frequenti tra gli uomini, mentre “l’opposto avviene per i disturbi affettivi, nevrotici e depressivi. In particolare, per la depressione il tasso degli utenti di sesso femminile è quasi doppio rispetto a quello del sesso maschile (26,4 per 10.000 abitanti nei maschi e 45,9 per 10.000 abitanti nelle femmine)”, si legge nel rapporto.
In relazione al consumo di farmaci, il documento prende in considerazione tre categorie: antidepressivi, antipsicotici e litio, valutati sia in regime di assistenza convenzionata sia in distribuzione diretta. “In regime di assistenza convenzionata: per la categoria degli antidepressivi la spesa lorda complessiva è di oltre 400 milioni di euro, con un numero di confezioni pari quasi a 38 milioni. Per la categoria degli antipsicotici la spesa lorda complessiva è pari a 84 milioni di euro, con un numero di confezioni che supera i 6 milioni. Per la categoria Litio la spesa lorda complessiva è di circa 3,8 milioni di euro, con un numero di confezioni pari a 861.927”. Per quanto riguarda la distribuzione diretta, “per la categoria degli antidepressivi la spesa lorda complessiva è pari a circa 2.780.150,8 milioni di euro, con un numero di confezioni pari a 622.354. Per la categoria degli antipsicotici la spesa lorda complessiva è pari a circa 70 milioni di euro, con un numero di confezioni pari a 6,5 milioni. Per la categoria Litio la spesa lorda complessiva è di 45.393 euro, con un numero di confezioni pari a 21.064”.
Infine, la composizione del personale all’interno delle unità operative psichiatriche pubbliche del 2023 comprende il 17,2% di medici (psichiatri e altre specializzazioni), il 6,9% di psicologi, il 41,8% di personale infermieristico (la categoria maggioritaria), l’11,6% di operatori sociosanitari (Ota/Oss), l’8,6% di educatori professionali e tecnici della riabilitazione psichiatrica, e il 4,1% di assistenti sociali. Il personale part-time rappresenta il 5,6% del totale, mentre il 4,4% ha un rapporto di lavoro a convenzione con il Dipartimento di Salute Mentale (Dsm).
La Redazione
Source: SANITÀ33