Il 4 luglio 2024 si è svolta a Roma l’Assemblea Pubblica di Farmindustria, momento nel quale tradizionalmente l’industria farmaceutica italiana fa il punto della situazione in termini di crescita ottenuta e prospettive future.
Il Presidente Marcello Cattani ha illustrato i risultati ottenuti nel corso dell’ultimo anno: il valore della produzione ha toccato i 52 miliardi di euro nel 2023 e l’export è andato oltre i 49 miliardi. Gli investimenti sul territorio hanno raggiunto quota 3,6 miliardi, di cui 2 in R&S. Gli addetti sono 70.000 (+2% nel 2023 e +9% in 5 anni), con un incremento di quasi il 20% di under 35 negli ultimi 5 anni, e con un’elevata presenza di donne, il 45% del totale.
Al primo posto a livello mondiale per crescita dell’export tra il 2021 e il 2023, farmaci e vaccini sono il secondo settore made in Italy per saldo estero, 17 miliardi di euro nel 2023. La quota dell’export farmaceutico sul totale manifatturiero è passata dal 3,8% all’8,3% in 20 anni.
L’Italia è al vertice anche per le domande di brevetto farmaceutico, aumentate del 35% negli ultimi 5 anni rispetto al +23% dei Big UE. Cattani ha poi sottolineato che a inizio 2024 è stato raggiunto il record storico di 23.000 farmaci in sviluppo nel mondo, con investimenti in R&S da parte delle imprese farmaceutiche di oltre 1.700 miliardi di dollari tra il 2023 e il 2028. Secondo recenti dati Efpia, la Cina nel 2023 ha superato l’Europa come area di origine di nuovi farmaci: su 90 molecole a livello globale 28 arrivano dagli Usa, 25 dalla Cina, 17 dall’UE. Cina che in R&S cresce a ritmi 3 volte superiori a quelli del nostro Continente.
Infine Cattani sostiene la necessità di rivedere completamente la proposta di revisione della legislazione farmaceutica che indebolisce la proprietà intellettuale proprio mentre USA, Cina, Singapore, Emirati Arabi, Arabia Saudita mettono in campo politiche per rafforzare la propria struttura industriale.
A conferma di tale tendenza, Cattani ha ricordato che il gap di investimenti in R&S tra UE e USA è passato in 20 anni da 2 miliardi di dollari a 25 con il 60% dei nuovi lanci di medicinali che avviene negli USA mentre in UE è meno del 30%.
Infine, in Italia è indispensabile una governance farmaceutica capace di superare il sistema del payback, che grava sulle aziende per quasi 2 miliardi nel 2024, una semplificazione per la ricerca clinica, una riduzione dei tempi di accesso all’innovazione per i cittadini, un riconoscimento del valore dell’innovazione rivalorizzando alcuni farmaci di grande diffusione e a basso costo.
La Redazione
Source: Il Sole 24 Ore Sanità