In questi ultimi giorni ha avuto luogo un’operazione dei Nas che, nell’ambito di una mirata operazione di vigilanza telematica contro il cybercrime farmaceutico, condotta di concerto con il Ministero della Salute, hanno dato esecuzione a 92 provvedimenti d’inibizione all’accesso (cd. “oscuramento”) emessi nei confronti di altrettanti siti web collocati su server esteri e con riferimenti di gestori non individuabili, sui quali venivano effettuate la pubblicità e l’offerta in vendita, anche in lingua italiana, di svariate tipologie di medicinali molte delle quali connesse anche con l’emergenza pandemica da Covid-19.
I siti oscurati non solo pubblicizzavano e vendevano una serie di farmaci recanti varie indicazioni terapeutiche e soggetti a obbligo di prescrizione, nonché vendibili solo in farmacia da parte di farmacista abilitato, ma in alcuni casi i Carabinieri del Nas hanno scoperto che erano offerti in vendita anche medicinali contenenti principi attivi soggetti a particolari restrizioni d’uso e specifiche indicazioni d’impiego in relazione all’infezione da Sars-COV-2 come gli antimalarici clorochina e idrossiclorochina, l’antivirale ribavirina, l’antibiotico azitromicina, gli antinfiammatori colchicina, indometacina, e la colchicina.
Con questi del 24 aprile, ad oggi sono 121 i provvedimenti sinora eseguiti nel corso del 2021 dai Nas, che hanno colto l’occasione per ricordare che:
- la vendita on line di farmaci soggetti a obbligo di prescrizione è assolutamente vietata;
- i cittadini sono invitati a diffidare delle offerte in rete di medicinali non autorizzati o di dubbia provenienza e a verificare sempre la presenza del previsto logo identificativo nazionale cliccando il quale si viene rimandati alla pagina web del sito internet del Ministero della Salute contenente i dati relativi all’autorizzazione.
Dino Biselli
Source: Panorama della Sanità