Il capitolo “Industria Farmaceutica” del Rapporto Draghi

Nei giorni scorsi l'ex presidente della Bce Mario Draghi ha consegnato a Bruxelles il suo rapporto sulle azioni da intraprendere per rendere maggiormente competitiva l’economia europea. Il documento lancia l'allarme su una economia del vecchio continente a rischio, che ha bisogno di riforme radicali e investimenti di 800 miliardi aggiuntivi all’anno.

Parte dell’analisi in esso contenuta riguarda anche il settore farmaceutico dell’UE, che ha visto una diminuzione della sua influenza globale. In pratica l’industria europea del farmaco sta affrontando delle sfide rese complicate da investimenti insufficienti in ricerca e innovazione (R&I) e alla frammentazione normativa.

Riguardo la ricerca, la spesa totale del settore pubblico dell'UE in questo campo dell’ambito farmaceutico è inferiore alla metà di quella degli Stati Uniti. Inoltre, l'investimento privato dell'UE è circa un quarto rispetto a quello statunitense. Questo gap di spesa influisce direttamente sulla capacità dell'industria europea di innovare e competere a livello globale. Si tratta di uno scenario che evidenzia non solo una perdita di leadership nel settore, ma anche una crescente difficoltà nel mantenere una posizione competitiva in mercati chiave. 

La frammentazione normativa e un quadro regolatorio complesso contribuiscono ulteriormente alle sfide affrontate dall'UE. Nel 2022, il tempo mediano di approvazione per nuovi farmaci da parte delle agenzie regolatorie in Europa era di 430 giorni, rispetto ai 334 giorni negli Stati Uniti. Questa differenza nelle tempistiche di approvazione può ritardare l'accesso dei pazienti a nuovi trattamenti e limitare la competitività delle aziende europee. Un'altra barriera significativa è rappresentata dall'accesso ai dati sanitari, essenziale per lo sviluppo dell'intelligenza artificiale (IA) nel settore farmaceutico. 

Per recuperare la competitività e colmare il divario con gli Stati Uniti, l’Ue deve effettuare maggiori investimenti in ricerca e innovazione, una riforma della regolamentazione e un miglioramento nell'accesso ai dati sanitari sono passi cruciali per rivitalizzare il settore farmaceutico europeo. Solo attraverso un impegno concertato e una strategia coerente, l'UE potrà riconquistare la sua posizione di leader nel mercato farmaceutico globale.

 

La Redazione

Source: Sanità33