Indagine promossa da Novartis: i giovani italiani hanno fiducia nel SSN

41%: è la quota di popolazione italiana compresa tra i 18 e i 30 anni che dichiara di avere fiducia nel SSN. Si tratta quindi di una percentuale consistente di giovani convinta che, in caso di malattia o necessità mediche, il SSN possa offrire loro le migliori cure disponibili e le più avanzate innovazioni scientifiche. 

E’ questo il dato principale che caratterizza l’indagine “Giovani e sanità: il futuro che vogliamo”, promossa da Novartis. La survey è parte di un progetto che mette in primo piano l’ascolto delle nuove generazioni, avviato con 6 tavoli di lavoro con oltre 40 under 35 e un successivo Board di ascolto con diversi interlocutori sanitari, per identificare la visione e le aspettative dei giovani verso la sanità del futuro.

Dall’indagine emerge che il 69,6%dei giovani ritiene le differenze socioeconomiche la causa principale di disuguaglianze nell’accesso alla sanità. Il 45,9% mette in evidenza le differenze geografiche nella qualità dell’erogazione dei servizi sanitari disponibili, mentre il 30,4% ritiene in questo senso rilevanti le differenze etniche; si guarda anche con grande attenzione alle differenze intergenerazionali (25,3%) e di genere (24,2%).

Investimenti in ricerca scientifica (26,8%) e maggiori risorse economiche (19,1%) sono le priorità, secondo i giovani intervistati, per affrontare le sfide sanitarie del futuro. Una lista in parte diversa da quella degli “over 30”, che mettono al primo posto la necessità di nuove assunzioni di medici e infermieri (25,5% “over 30” vs. 13,9% degli “under 30”).

Circa 8 giovani italiani su 10 si dichiarano consapevoli dell’importanza della prevenzione (76,8%) e quasi 6 su 10 affermano di sottoporsi a visite ed esami a scopo preventivo ogni uno o due anni (58,2%). La prevenzione oncologica è al primo posto per rilevanza attribuita (74,7%), ma i giovani attribuiscono più importanza rispetto alle generazioni precedenti alla prevenzione per la salute mentale (45,9% vs 30,3%) e delle malattie infettive (43,3% vs 28,8)

Per quanto riguarda le informazioni sulla salute, i medici – MMG e specialisti – rimangono la principale fonte per tutte le fasce d’età (80,8% “over 30” e 75,8% “under 30”), ma tra i 18 e i 30 anni sono sempre di più coloro che si rivolgono al “dottor Web”,con il 37,1% degli “under 30” intervistati (vs. il 24,2% degli “over 30”) che dichiara di utilizzare siti web di informazione o social media, mentre il 9,8% usa servizi online di tele-consulto e tele-visita (vs. il 6,2% degli “over 30”).

 

La Redazione

Source: Daily Health Industry