Nel mese di luglio del 2023 Eugenio Santoro, Guido Marinoni, Guerino Carnevale, Francesco Del Zotti hanno redatto il documento dal titolo "Raccomandazioni FNOMCeO sull'uso di social media, posta elettronica e WhatsApp", per conto del Gruppo di Lavoro ICT della FNOMCeO, con il quale vengono fornite indicazioni e linee guida per l'utilizzo di queste nuove tecnologie da parte dei medici.
Nell’introduzione a questo lavoro si sottolinea che la determinazione di raccomandazioni sull’utilizzo dei social media nella professione medica e nella comunicazione tra medico e cittadino-paziente era diventata una necessità ancora prima dell’emergenza Covid19. Un’urgenza che è diventata oggi ancora più attuale a causa dell’elevata diffusione di contenuti attraverso questi canali.
L’uso inappropriato di questi strumenti da parte dei medici li espone al rischio di compromettere il tradizionale rapporto medico-paziente e, nei casi più gravi, a quello di possibili azioni legali per non avere osservato, consapevolmente o inconsapevolmente, la privacy dei pazienti o per avere messo in discussione la reputazione o la professionalità di colleghi.
Tale considerazione vale soprattutto per l’Italia, dove ancora oggi la comunicazione tra medici, con scambio di informazioni scientifiche via social media avviene in assenza di una regolamentazione specifica o di raccomandazioni in grado di indicare delle best practice in tal senso.
In particolare, i social media possono essere utilizzati dai medici per comunicare con i pazienti, promuovere la propria attività e condividere informazioni sanitarie. Tuttavia, è importante ricordare che questi strumenti sono soggetti a regolamentazioni e che il loro utilizzo può comportare rischi per la privacy e la reputazione del professionista.
A tal proposito, dopo aver fornito quelle che sono le raccomandazioni suggerite dalle principali società scientifiche internazionali in termini di:
- riservatezza dei dati;
- gestione delle richieste di amicizia da parte dei pazienti;
- creazione di più profili (personale e professionale);
- dichiarazione di eventuali conflitti di interesse;
- affermazioni diffamatorie o ambigue (fake news, cioè l’uso di affermazioni non scientifiche),
nel documento viene riportata una lista di raccomandazioni da fornire al medico che intenda utilizzare una piattaforma di social media per comunicare con i cittadini e i pazienti:
- 1. nell’uso di piattaforme di social media occorre osservare i principi deontologici e rispettare i confini professionali prevedendo, eventualmente, l’apertura di due profili, uno personale e uno professionale;
- 2. Dichiarare che si sta parlando a nome personale e non a nome della struttura in cui il clinico lavora;
- 3. Controllare il profilo di chi richiede l’amicizia;
- 4. Valutare con cautela l’accettare amicizie dagli assistiti/pazienti
- 5. Contribuire a diffondere la cultura scientifica e l’informazione sanitaria scrivendo di salute attraverso i propri profili, sia personali che professionali, evitando di trattare di «medicina» e di cure;
- 6. Assicurarsi della validità scientifica dei contenuti diffusi attraverso i post;
- 7. Non fornire consigli clinici individuali;
- 8. Non pubblicare o condividere post che contengono dati sanitari personali;
- 9. Osservare cautela nell’esprimere giudizi/opinioni/commenti sugli assistiti, anche quando questi sono ritenuti anonimi;
- 10. Tenere sempre presente che sui social media la diffamazione e il mancato rispetto della privacy e del diritto d’autore sono reati perseguibili dalle leggi italiane;
- 11. La pubblicazione sui social media può essere accessibile da chiunque e può rimanere disponibile indefinitamente;
- 12. Ricordarsi che una volta che un post è stato pubblicato l’autore perde il controllo sulla sua diffusione;
- 13. Prima di pubblicare un post, riflettere sul modo in cui i contenuti saranno percepiti dai cittadini e sulle possibili conseguenze che essi possono avere;
- 14. Gestire al meglio la propria privacy e i profili personali: gli strumenti disponibili allo scopo sulle piattaforme di social media sulle quali si è deciso di aprire un account possono fare molto, se usati bene;
- 15. La discussione di casi clinici attraverso le piattaforme di social media deve garantire l’anonimato e la non riconoscibilità;
- 16. Si suggerisce di esplicitare nel post eventuali conflitti di interessi con un "tag" elettronico o con un link a una “disclosure form”.
Ulteriori appronfondimenti sono contenuti nel testo della pubblicazione.
Dino Biselli
Source: FNOMCeO