Nei giorni scorsi si è tenuto il convegno dal titolo “Il settore degli integratori: rimodellare il futuro”, organizzato da Integratori & Salute, sigla che rappresenta il comparto degli integratori alimentari e che è parte di Unione Italiana Food.
Durante l’evento è stato evidenziato che nel 2021 il mercato globale degli integratori si è attestato a 150 miliardi di euro, con una crescita annua del 4,7% nell’ultimo triennio. Inoltre, è emerso che il 64% dei players di settore adotta l’innovazione di prodotto come principale driver di crescita per il futuro. L’Italia oggi è leader di mercato in Europa nel settore degli integratori con il 26% del market share, seguita da Germania (19%) e Francia (15%), e si colloca all’ottavo posto come esportatore a livello globale.
In Italia il settore è cresciuto negli ultimi 10 anni a un tasso annuo medio (CAGR) del 9.5%, vale a dire un ritmo decisamente più sostenuto rispetto alla performance globale. Un’elaborazione di PwC Italia su dati Food Supplements Europe stima in 1,3 miliardi di euro il potenziale risparmio annuale del Sistema sanitario nazionale, correlando tale cifra ai minori casi di ospedalizzazione che si verificherebbero se le persone over 55 o a rischio di malattie cardiovascolari assumessero Omega3 regolarmente.
Allo stesso tempo se la popolazione a rischio assumesse giornalmente Calcio e Vitamina D si potrebbero riscontrare minori fratture ossee correlate all’osteoporosi e avere così un potenziale risparmio per il Ssn di 0,7 miliardi di euro.
Per quel che riguarda gli ambiti di azione relativi al futuro prossimo del settore, al primo posto vi è l’integrazione e lo sviluppo digitale dei processi aziendali (43%), seguita dagli strumenti digitali per la gestione dell’informazione medico-scientifica (28%), l’Internet of things (20%), gli strumenti digitali per la gestione della relazione con il farmacista (8%) e i sistemi di visualizzazione, realtà virtuale e aumentata (1%).
La Redazione
Source: Notiziario Chimico Farmaceutico