Sanità digitale: risultati della ricerca dell’Osservatorio innovazione digitale in sanità

Il 26 maggio si è tenuto il convegno online “Sanità digitale oltre l’emergenza: più connessi per ripartire” organizzato dall’Osservatorio innovazione digitale in sanità della School of management del Politecnico di Milano. Come consuetudine è stata presentata la ricerca relativa alla diffusione della digital health come quest’ultima venga percepita dagli stakeholder del sistema sanitario italiano, in particolare i cittadini/pazienti e i medici.

Nel 2020 la spesa per la sanità digitale è cresciuta del 5% rispetto all’anno precedente, raggiungendo un ammontare di circa 1,5 miliardi di euro (pari all’1,2% della spesa sanitaria pubblica). Ciò è il risultato della diffusione di strumenti digitali nel settore sanitario, alimentato dalla maggiore conoscenza e all’uso da parte dei cittadini, sull’onda della pandemia da covid-19.

Il 73% dei cittadini ha cercato in rete informazioni sui corretti stili di vita (rispetto al 60% del 2020) e il 43% si è informato online sulla campagna vaccinale. Importante anche l’uso a fini di prevenzione e monitoraggio della propria salute, con il 33% dei pazienti che usa app per controllare il proprio stile di vita e più di uno su cinque che utilizza app per ricordarsi di prendere un farmaco (22%) o per monitorare i parametri clinici (21%).

La telemedicina, alla quale sarà dedicato un miliardo euro di risorse all’interno del Pnrr, è entrata nella quotidianità dei medici: la loro percentuale di utilizzo è passata da poco più del 10% pre-Covid a oltre il 30% durante la crisi sanitaria.

Il servizio di telemedicina più utilizzato è il teleconsulto con medici specialisti (47% degli specialisti e il 39% dei Mmg), seguito dalla televisita (39% degli specialisti e dei Mmg) e dal il telemonitoraggio (28% specialisti e 43% Mmg). Fra i pazienti, la telefonata o la videochiamata di controllo con il medico sono ancora la modalità più utilizzata per il monitoraggio a distanza dello stato di salute (23% dei pazienti). Marginale l’uso di servizi di telemedicina strutturati, come la televisita con lo specialista (8%), la teleriabilitazione (6%), il telemonitoraggio dei parametri clinici (4%), anche se in prospettiva riscuotono un forte interesse, con percentuali vicine al 90% per il telemonitoraggio e la televisita con lo specialista.

 

Dino Biselli

Source: Aboutpharma