Come ogni anno si accendono i riflettori sulla spesa sanitaria sostenuta negli anni precedenti, sullo sforamento dei tetti di spesa farmaceutica (soprattutto per quel che riguarda la spesa ospedaliera) e sulla necessità di riformare quel meccanismo complicato (e per certi versi perverso) chiamato payback.
Un primo punto fermo riguarda la spesa farmaceutica per gli acquisti, IQVIA Italia certifica che dal 2018 ad oggi l’aumento di questa voce è stato di circa 2 miliardi di Euro. Ciò ha determinato un costante sfondamento dei tetti di spesa previsti per gli acquisti diretti di farmaci, e si prevede che ciò avverrà anche nel 2021 nonostante il tetto di spesa sia stato aumentato fino al 7,65% per l’anno in corso. Lo sfondamento previsto è pari a 2,1 miliardi di euro e l’esborso totale, al netto del payback che le aziende dovranno restituire allo Stato sarà di 11,4 miliardi di euro.
Il meccanismo del payback ritorna quindi al centro delle attenzioni delle aziende farmaceutiche. Sergio Liberatore, AD di IQVIA Italia, con le sue parole ha illustrato il funzionamento, alquanto contorto, di questo sistema
Le aziende devono ripianare la metà del disavanzo per farmaci del Servizio Sanitario Nazionale. La restante parte è pagata dalle singole Regioni in base al loro superamento del budget assegnato. È improprio fissare un tetto di spesa farmaceutica così basso quando si sa che verrà sfondato per oltre due miliardi di euro. Nonostante l’aumento del tetto della spesa per acquisti diretti la spesa farmaceutica rimane sotto-finanziata ed è importante che questo tema torni a essere una priorità della politica soprattutto dopo questa crisi sanitaria quando ci sarà un bisogno ulteriore di farmaci innovativi.
Tuttavia, tale meccanismo non ha effetto sui farmaci innovativi e sugli innovativi oncologici, finanziati per mezzo di due fondi separati da mezzo miliardo di euro ciascuno. Secondo i dati di IQVIA sui farmaci innovativi oncologici il 2021 sarà in linea con quanto stanziato dal fondo di riferimento, mentre la spesa per i prodotti innovativi non oncologici sarà ampiamente ricompresa nel fondo apposito con circa 220 milioni.
Dino Biselli
Source: True News