Intervento dell’Agenzia Europea del Farmaco (EMA) che ha ribadito come a giudizio dell’Agenzia il vaccino anti Covid di AstraZeneca presenta un rapporto rischio-beneficio è positivo e il vaccino rimane autorizzato in tutte le popolazioni. La parte interessante di questa dichiarazione, comunque, è la frase seguente
durante il fine settimana ci sono stati molti articoli con informazioni non corrette sulle considerazioni scientifiche dell'Ema riguardo al vaccino Covid-19 (della multinazionale anglo-svedese)
Cosa è successo?
Il 13 giugno il quotidiano La Stampa ha pubblicato in un articolo alcune considerazioni attribuite a Marco Cavaleri, presidente della task force sui vaccini Ema, con le quali si dichiarava possibilista sull’eventualità di un divieto di somministrazione del vaccino AstraZeneca anche agli over 60, opzione che molti Paesi, come Francia e Germania, stanno prendendo in considerazione alla luce della maggiore disponibilità dei vaccini a mRna.
Questa dichiarazione ha creato un certo scompiglio in nell’opinione pubblica, in quanto ha fatto adombrare la possibilità che il vaccino di AstraZeneca potesse essere non più ricompreso fra quelli utilizzati nella Comunità Europea nella campagna vaccinale.
Nella sua dichiarazione, EMA ha proprio fatto riferimento a
un articolo pubblicato su un quotidiano italiano, che citava erroneamente uno dei nostri esperti.
come la fonte originaria della disinformazione diffusa.
Da allora l'articolo è stato rivisto e abbiamo anche chiesto una correzione formale. Molte testate giornalistiche hanno pubblicato articoli sulla base dell'intervista originale ed errata.
A seguito di ciò, e nell'interesse di una comunicazione corretta e basata sui fatti, EMA ha richiesto di aggiornare gli articoli contenenti informazioni false, in modo che venga sottolineato come la posizione dell'agenzia nei confronti del vaccino Vaxzevria di AstraZeneca è rimasta invariata.
Sulla questione è poi intervenuto lo stesso Cavaleri che ha dichiarato in una nota come le sue parole non sono state interpretate correttamente.
Dino Biselli
Source: Quotidianosanita.it