L’ultimo fine settimana è stato caratterizzato dalla paura della variante Omicron di Covid-19. Il 24 novembre questa nuova mutazione di Sars-Cov2 è stata segnalata per la prima all'Oms dal Sudafrica, a seguito del sensibile aumento del numero di infezioni che si sono verificate nel paese, in Botswana, Malawi ed Hong Kong dopo il primo rilevamento della variante B.1.1.529 avvenuto lo scorso 9 novembre 2021.
Ciò che preoccupa nella variante Omicron è il numero elevato di mutazioni, alcune delle quali preoccupanti, che potrebbero (il condizionale è d’obbligo) consentire al virus di eludere la risposta immunitaria indotta dai vaccini e renderlo più trasmissibile. Alcune prove preliminari, che tuttavia richiedono ulteriori approfondimenti, sembrano suggerire un aumento del rischio di reinfezione.
La velocità di trasmissione di questa nuova variante pare essere molto più elevata rispetto ai precedenti picchi di infezione. Proprio per tale ragione, l'Agenzia Ue Ecdc la considera una fonte di preoccupazione ed ha proceduto ad inserirla nella lista delle varianti per le quali è provato un impatto significativo sulla trasmissibilità, gravità e immunità in grado di incidere sulla situazione epidemiologica nella Ue e nello Spazio economico europeo.
Per tale ragione, dopo che già alcuni paesi UE, insieme ad Israele e Regno Unito, si erano mossi in tal senso, la presidente della Commissione UE Ursula Von Der Leyen ha annunciato di aver proposto agli Stati membri di decidere lo stop degli arrivi dal Sudafrica e dai Paesi in cui si sta diffondendo l'ultima variante nota del Covid-19.
Tuttavia, nel momento in cui si stavano mettendo in atto tali misure, sono stati segnalati i primi casi di cittadini europei affetti dalla nuova variante (il primo caso è stato riscontrato in Belgio). La sospensione dei viaggi dal Sud dell’Africa, e il rigido rispetto di misure di quarantena per chi ritorna da quell'area, va proprio nella direzione di limitare l’afflusso in Europa di persone potenzialmente colpite dalla nuova variante fino a quando non si avrà una chiara comprensione della sua effettiva pericolosità.
Dino Biselli
Source: Quotidianosanità.it